giovedì 17 dicembre 2009
Proposte di legge...
Proporrei quindi la chiusura della TV italiana. Istiga alla prostituzione. Ops, anche il Presidente del Consiglio. Chiudiamo anche lui. Si può?
Libera rete in libero Stato
ore 17 alle 19
La forza del messaggio sta nel silenzio. Nessuno può interpretare, manipolare, provocare. Tanti corpi fermi a terra: il popolo della Rete in piazza del Popolo.
domenica 23 agosto 2009
Auguri piccola mia!
Però abbiamo deciso che doveva essere una giornata a misura di gnoma, e quindi la portiamo a zoomarine, a vedere i delfini, le orche, le foche, i tuffatori e tutte quelle meraviglie là. Poi la sera mangiamo qualcosina con pochissimi intimi (a casa, così potrà ritirarsi nelle sue stanze?! a tempo debito), e lei proverò a spegnere la candelina... That's it.
sabato 1 agosto 2009
Clandestino
Qualche giorno fa la testa della gnoma si è sonoramente schiantata contro la rete del letto... Non era la prima volta che cadeva, ovviamente, ma era la prima volta che vedevamo due bei marchi sulla sua fronte... Ci siamo un po’ spaventati, e abbiamo deciso di portarla al pronto soccorso di quello stesso ospedale in cui è nata... Niente di grave, per fortuna. Siamo stati rispediti a casa con l’ordine di tenerla sotto controllo per quarantotto ore.
L’ospedale era tappezzato di manifesti in tutte le lingue possibili e immaginabili che recitavano pressappoco: Nonostante la proposta di legge che obbliga i medici a denunciare i clandestini, vi assicuriamo che qui non si denuncia nessuno. La seconda parte era scritta con caratteri cubitali e in grassetto, tanto per essere sicuri che il concetto passasse. Bravi, ho pensato.
Si parlava di proposta di legge, chissà ora che il pacchetto sicurezza è legge, invece, cosa accadrà. Devo dire che però alcuni manifesti andavano subito al sodo: QUI NON SI DENUNCIA NESSUNO, e questo è bastato a rassicurarmi. Mi è venuto da sorridere, nell’amarezza e nella tristezza, e da pensare che ormai i ribelli e i rivoluzionari non si nascondono nei boschi, ma hanno cambiato faccia e indossano il camice bianco. Scioccamente ho provato orgoglio per aver deciso di far nascere la gnoma, dopo innumerevoli dubbi e visite in quindici ospedali diversi, proprio là (così mal che vada ci puoi arrivare pure a piedi, diceva mia madre ridendosela. D’altronde, si sa, camminare accelera il travaglio. Aveva visto lungo, data l’interminabilità del mio).
Tornando a noi, passare quelle due orette in quel pronto soccorso mi ha fatto ricordare una scena di qualche anno fa...
Ero al liceo, forse all’ultimo o al penultimo anno, e con un gruppo di amici eravamo andati al Social Forum di Firenze... Un’esperienza bellissima... Partiti così, senza null’altro che un sacco a pelo... Altro che le trasferte di adesso, che sembrano traslochi..
Ad ogni modo, mentre eravamo là, non mi ricordo assolutamente né come né dove, venimmo avvicinati da due ragazzi curdi che ci chiesero non ricordo che informazioni, in non ricordo neppure che lingua... Era un periodo in cui io ero fissatissima sul Kurdistan... Avevo scritto almeno due o tre tesine sul Kurdistan, sulla storia dei Curdi, sull’identità del popolo curdo... Parlammo un po’, si fidarono di noi, e ci dissero che dovevano prendere il treno per la Francia. Li accompagnammo alla stazione, ma il treno era già partito... Erano clandestini, e quando dissero che sarebbero partiti il giorno dopo, decidemmo che avrebbero passato la serata con noi, in modo da non insospettire nessuno. Se penso che si tratta di pochi anni fa, mi viene il magone... Noi ci eravamo fidati, non c’era questo clima di terrore dello straniero... Fu naturale per noi decidere di mangiare un kebab tutti insieme, per farli sentire un po’ più a casa, e portarli nella palestra preparata per i ragazzi del Social Forum.. Si pagavano 10 euro a testa, e distribuivano coperte per tutti. Demmo loro le nostre coperte, tanto noi avevamo i sacchi a pelo. Io diedi a uno dei due, il più giovane, la mia felpa preferita. Era grigia con una tasca con la zip davanti, a mò di marsupio. Devono aver sofferto ugualmente il freddo, credo... Eravamo io, il mio migliore amico e loro due. Dove fossero andati a dormire gli altri non me lo ricordo assolutamente! Il giorno dopo passammo ancora la giornata insieme, seguimmo non so quale conferenza (che loro, non capendo nulla, dovettero trovare noiosissima), e la sera li accompagnammo alla stazione. Il ragazzo più giovane voleva ridarmi la felpa, ma io gliela lasciai. Mi piaceva pensare che, se tutto fosse andato bene, una parte di me sarebbe riuscita nell’impresa insieme a loro. E poi, sicuramente nelle notti a venire lui ne avrebbe avuto più bisogno di me, che sarei tornata a casa e avrei avuto felpe a bizzeffe.
Li salutammo augurando loro ogni bene. Ci dissero che ci avrebbero chiamati, una volta arrivati in Francia. Non lo fecero, e quando ormai avevamo perso le speranze di avere loro notizie, un nostro amico li vide al telegiornale nel corso di una manifestazione (o una rivolta, non ricordo bene) che era scoppiata in qualche parte della Francia. Ce l’avevano fatta. Erano là.
Avevamo programmato di restare qualche giorno in più a Firenze per visitarla meglio. Invece partimmo lo stesso giorno, come se il nostro ruolo lì, in quel preciso momento, si fosse esaurito. Avremmo visto Firenze degnamente in un’altra occasione (cosa che invece io non ho ancora fatto, per ironia della sorte).
Non mi ricordo neppure i loro nomi (forse uno dei due si chiamava Tarek, ma non ne sono sicura), eppure penso spesso a loro, e mi auguro che un giorno le nostre strade s’incontrino di nuovo, solo per poterli riabbracciare. Chissà se mi riconoscerebbero... Io sicuramente sì, da qualche parte ho una loro foto...
Allora noi, due ragazzi di diciotto anni scarsi, facemmo, credo, il nostro dovere. Non so se quello che avevamo fatto si potesse esattamente considerare un atto legale. Non so se quello che avevamo fatto si potesse esattamente considerare un atto legale. Ma io ne sono orgogliosa lo stesso. E non ho paura di dire che, se riaccadesse, farei la stessa identica cosa. Ho sempre pensato che vivere nella legalità dovrebbe garantirti, teoricamente, di dormire sonni tranquilli. Ovviamente non basta vivere nella legalità per essere in pace con la propria coscienza, ma dovrebbe essere un punto di partenza. Quello che il nostro paese sta facendo ai “clandestini”, invece, mi porta a pensare l’esatto contrario. In questo caso la legalità e la nostra coscienza, quella degli esseri umani per lo meno, e sottolineo il termine “umani”, non possono essere sullo stesso binario. E questo mi crea un problema di coscienza non indifferente.
domenica 26 luglio 2009
Recensione
Beccatevi questa recensione di Boppy...
Se siete delle volpi (e tutti i miei lettori lo sono) l'avrete già capito dalla fotina che vedete qui, sulla vostra destra...
martedì 14 luglio 2009
Oggi sciopero

sabato 4 luglio 2009
Si batte la fiacca...
lunedì 29 giugno 2009
Madri e università
Non dico che bisogna incoraggiare le teen-ager a riprodursi, ma dico che una donna che sta facendo un dottorato o sta ancora studiando deve avere la libertà di scegliere quando fare un figlio. Che non deve rinunciare ai suoi studi per questo. Che non deve essere sempre lei a sacrificarsi, mentre il marito compagno fidanzato o quello che sia continua la sua carriera.
L'oblio
Poi mi sorge il dubbio non sarà che la morte di un grandissimo della storia della musica oscurerà la nostra battaglia?
mercoledì 24 giugno 2009
E sono 10!!!!
Oggi mi asterrò dal commentare alcunché. Non commenterò quello che sta succedendo al nostro papi e alla sua allegra combriccola, anche perché nulla mi viene in mente se non che l’Italia sta letteralmente andando a puttane. E le candidature del PD poco fanno per risollevare il disastro. Per carità, spazio ai giovani!?! Ma dico io, capisco che pure a 74 anni ci si senta giovani, ma i trentenni allora come li definiamo? Un po’ di punti fermi, diamine. Non estendiamo oltremodo la definizione di giovane... Ecco, sto divagando....
Ad ogni modo, io, oggi, di tutto ciò me ne frego!
Ebbene sì, vi stupirò.
E me ne frego per un motivo validissimo. La mia gnoma. Potrebbe esserci motivo più valido?!
Me ne frego perché la mia piccola gnometta, la mia piccola meravigliosa indifesa (ehm....dovreste vedere la cicatrice sulla fronte del padre) gnometta compie oggi 10 mesi!!!!!!!!!!!!!!!
Il complimese odierno è oltremodo importante perché:
1. è il primo complimese della gnoma da quando sua madre dallo status di dottoranda squattrinata è passata allo status ben più nobile di dottoranda blogger (squattrinata). Quindi, il primo complimese che si festeggia su questi schermi!
2. è il primo complimese della gnoma da quando appartiene più al mondo che a me...
Oddio, già il nono in realtà, ma al nono me la potevo ancora giocare in difesa (quelle cose tristissime di 9 dentro la panza e 9 fuori dalla panza per capirsi)...
Invece ora diventa evidente che la gnoma ha vissuto più fuori, nel mondo, che dentro la mia pancia. È giusto che sia così, per carità... Al bando la tristezza. Ma oggi guardavo le foto di quando era una supersupergnomissima, di quando entrava in una mano e poco più, di quando a me sembrava già bellissima e in realtà era un po’ uno sgorbietto, di quando ci siamo incontrate, io e lei, alla fine di quel lunghissimo travaglio infernale che sembrava non dovesse mai finire.... Ecco, pensavo a tutto ciò e sentivo una malinconia assalirmi... Insomma, potrei scrivervi una marea di cose melense, ma siccome vorrei risparmiarvi (e risparmiarmi) il diabete, ho subito pensato alle meno rosee colichette, alle notti insonni, ad ore e ore di pianti interminabili senza capirne il motivo. In definitiva, meglio il decimo complimese che il primo!
Siamo cresciute, io la gnoma e il papà. Il papà è diventato più papà, ma questo è il mio blog, quindi le trasformazioni del papà non ci interessano, la gnoma è diventata meno gnoma, e io sono diventata più mamma... Intendo, avete presente la mamma del mulino bianco? Ecco, esatto. Sono diventata così.
Cioè, non proprio letteralmente diciamo.
Però sono una mamma fantastica. Si vede da come lei corre verso di me quando ho passato 4-5 ore in biblioteca, da come ci capiamo con uno sguardo, da come dorme a mò di koala spiaccicata sulla mia schiena, da quanti bacetti bavosi mi dà quanto non voglio saperne di svegliarmi, da quanto mi rompe le scatole quando io voglio fare una cosa al pc e lei ha deciso che devo continuare a far girare quella cosa tonda che dovrebbe essere una costruzione ma che invece usiamo a mò di trottola perché a lei piace così (e a me gira anche altro).
Si è visto quando ho saputo perfettamente gestire la situazione difficilissima del primo week-end fuori con la gnoma in un paese straniero, riuscendo a laurearmi con lode in cambio del pannolino (pannolino puzzolino, per gli amici) superando la quasi impossibile prova finale del cambio nel bagno del treno o nel bagno del museo, ovviamente sprovvisto di fasciatoio e così stretto che l’unico modo era cambiarla stando in piedi tutte e due, io e lei, e preparando brodi vegetali in qualsiasi posto fosse munito di un fornello. Ora che ci penso, si è visto pure quando ci siamo trasferiti con la gnoma di soli tre mesi in questo posto in cui non c’era nulla se non neve, freddo e gelo.
Sì, sono una mamma fantastica da 10 mesi. Anzi, diciamo da 9, ché il primo mese non sapevo neanche prenderla in braccio.
Vabbè, diciamo 8, che i primi due ero una mamma zombie bisognosa di dormire.
Anzi, 7.... Sì, diciamo da 7 e non se ne parli più.
Oh insomma, non è che dobbiamo specificare la data. Non so quand’è che sono diventata una mamma fantastica. Ma io vorrei dire qui una volta per tutte che ho superato qualsiasi complesso di inadeguatezza sul mio essere mamma, perché io mi sento una mamma fantasticamente imperfetta. Ma fantastica nella sua imperfezione. E diciamocelo, va. Ovviamente non credo che questa consapevolezza l’abbia conquistata per sempre, e magari fra qualche tempo si dissolverà nel nulla, ma intanto sono felice di avercela, ora.
Quindi, auguri alla gnoma per i suoi primi 10 mesi, e auguri alla mamma della gnoma per i suoi primi 10 mesi da mamma. E vabbè, auguri pure al papà, va, che anche lui è un papà fantasticamente imperfetto.
domenica 21 giugno 2009
Neo-blogger e no-blogger
sabato 20 giugno 2009
Ignoranti della libertà.
venerdì 19 giugno 2009
Calcio familiare
martedì 16 giugno 2009
Invisibili... Palesatevi!!!

Che effetto vi farebbe sapere di essere spiati??
No, diciamolo... Un effetto per nulla piacevole... Voi state là, magari pensate di parlare con poche persone, gli amici fidati di sempre... O magari convinti di parlare da soli, ché tanto di sti tempi non è del tutto impossibile... Siete tutti presi dal discorso, vi infervorate...E all'improvviso, mentre state ancora col dito alzato, quello dell'infervorazione massima..... vi rendete conto che siete in una sfera di vetro, e che tutti vi guardano.... E magari voi siete ancora in pigiama e con i capelli spettinati...
Ora, capisco che nell'atto stesso di aprire un blog ci si espone al rischio di essere "spiati", ma devo dire che mi imbarazza...
E comunque mi sento di stare con gli Iraniani, in piazza.
- migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per sollevare dubbi sulla correttezza delle elezioni
- questi manifestanti sono stati dispersi in modo violento (manganelli, gas urticanti e cose così)
- almeno 170 oppositori sono stati arrestati. Tra essi numerosi "orchestratori" delle proteste
- un centinaio di poliziotti hanno fatto irruzione nella casa dello studente. Anche il presidente del Parlamento Ali Larijani ha chiesto chiarezza al Ministro degli Interni.
- l'accesso a You Tube, Facebook, ai siti dei candidati di opposizione sono stati impediti
- l'invio di SMS è stato reso quasi impossibile
- questa mattina Gholamali Mohseni-Ejei ha annunciato anche che "i 26 principali elementi dietro ai disordini degli ultimi giorni a Teheran sono stati arrestati".
- sette persone sono state uccise.
- Khamenei ha ordinato di aprire una inchiesta su eventuali brogli, come richiesto da Moussavi.
lunedì 15 giugno 2009
trio d'assi
teorie e pratiche della genitorialità.
Prima:
Adesso: Se questi bastardi non mi trovano un posto in un asilo nido vado e butto all'aria tutto l'ufficio. Infami. Ma lo sanno che significa avere un figlio e studiare?!?!??!?!?
domenica 14 giugno 2009
di progressi e processi...

Il prossimo 15 giugno Barack Obama incontrerà alla Casa Bianca il premier italiano Silvio Berlusconi. Ci permettiamo di ricordare al Presidente Usa alcune cose che riguardano il nostro Presidente del Consiglio.
In 10 punti (che trovate in inglese e in coda in italiano) ripercorriamo un pò della sua storia attuale e meno recente, alcune sue memorabili dichiarazioni e scelte politiche diametralmente distanti dallo spirito e dai valori del presidente americano.
Vi invitiamo pertanto a copiare il testo (la parte in inglese) della lettera e incollarlo nel form del sito della Casa Bianca all'indirizzo:
http://www.whitehouse.gov/contact
Inserite i vostri dati e inviate la lettera (e invitate i vostri amici ad iscriversi a questo gruppo e fare altrettanto). Facciamo in modo che Obama e il suo staff conoscano il parere di molti italiani su Berlusconi, come persona non gradita per le sottoindicate ragioni (tante altre ce ne sarebbero ma le abbiamo condensate per maggiore funzionalità)
To the President Usa Barack Obama
The White House
1600 Pennsylvania Avenue NW
Washington, DC 20500
FAX: 202-456-2461
On the next June, 15th Mr. Barack Obama will meet the Italian Premier Silvio Berlusconi.
On this occasion, we would want to remind Mr. Obama the following 10 facts about Berlusconi:
1) Mr. Berlusconi was a member of P2 mason lodge, a secret society with the purpose of getting to the power by controlling justice and medias;
2) Mr. B. owns the 3 main italian private TV broadcasting networks, as well as a commercial empire which configures him as the world champion of interest conflict;
3) Judge Paolo Borsellino, killed by the mafia, released an interview to some French journals 2 months before dying, and hinted more than once at the supposed relationships of Mr. Berlusconi and his right-hand man Marcello Dell'Utri with the mafia;
4) Under the various B. governments, many ad-hoc ("ad personam") laws have been approved in order to lighten his own eventual trials and prosecutions. The last one, called "Lodo Alfano", suspends every prosecution in charge to the Ministries' Council President all through his government term, thus constituting a unique situation in the whole European Community;
5) Foreign newspapers (surely not all of them left-wing) are constantly disgusted by Mr. B.'s offensive sentences and behavior. Particularly infamous are his jokes about Mr. Obama's "suntan" or about the "superior Western culture";
6) Mr. B. has been a great supporter of Mr. Obama's predecessor. He said: "history will tell what a great president, the greatest of all, George W. Bush has been". Mr. B. has also called Bush as a "man with great principles, ideals and vision, but most of all, a man who has been able to pursue such a vision"
7) Rather than promoting the use of alternative energy sources, Mr B.'s government has reintroduced the use of nuclear power, thus disregarding the popular will that, by means of a referendum vote, had dismissed this energy alternative in 1987;
8) Mr. B. has recently stated that "Italy is no multicultural land" , and the Italian government is now proceeding to mass-evictions from the national territory;
9) While You, Mr. Obama, have publicly praised the press, since it constitutes a watch-dog against the misuse of power, there is not a single day in which Mr. B. does not openly attack the press;
10) "It's over. I cannot stay anymore with a man who dates minor girls". "I tried to help my husband as one would do with a sick person". These last sentences were said by the Italian Premier's wife, Mrs. Veronica Lario, after the recent revelations about her husband's meetings inside their private manor, whose scandalous pictures are now going all around the world.
camomilla e zenzero

Apro un occhio. La gnometta non c'è. Neppure il padre.
Troppo amore...

sabato 13 giugno 2009
Bambini di serie A. Bambini di serie B.

Il Comune di Milano ha deciso che i figli degli immigrati irregolari non potranno partecipare alle colonie estive. Dopo aver provato in tutti i modi a buttarli anche fuori dalle scuole, a ridicolizzarli scrivendo i loro nomi sulle lavagne e altre amenità simili, adesso i detrattori dell'uguaglianza di trattamento tra bambini, bambini diamine, riescono ad avere la loro piccola vittoria.
Eppure, gli italiani continuano a votare questa gente, a consentire questo scempio. L'unica spiegazione che riesco a darmi è che ci stiamo trasformando in un popolo di pecoroni ignoranti, e il fatto di essere rappresentato da pecoroni ignoranti non solo non ci disgusta, ma ci eccita, esalta l'immaginario collettivo.
venerdì 12 giugno 2009
I diritti degli immigrati lavoratori.
venerdì 5 giugno 2009
Di bugiardi e spergiuri.
La speranza
giovedì 4 giugno 2009
Sondaggio
ovvio, banale, breve e conciso. Noemi Letizia non se ne risentirà, se anche noi lo chiamiamo papi.
Per una Repubblica che rispetti le donne
Siamo in prima linea nell’impegno quotidiano di cura e di lavoro che svolgiamo con dedizione, competenza e serietà. Eppure oggi le donne assurgono agli onori delle prime pagine dei media se sono compiacenti verso i “potenti” e asservite ad un modello mercificato e lesivo dell’identità femminile.
Se il presupposto è questo, per le donne italiane si prefigura un futuro difficile. Non solo per la crisi economica di cui pagano, più degli uomini, lo scotto nel mercato del lavoro, ma soprattutto per la strisciante corruzione che aleggia, che gioca sull’apparenza come primo requisito dell’affermarsi, falsifica la valorizzazione dei talenti e tradisce le persone.
Siamo alla vigilia delle elezioni europee e guardiamo all’Europa come allo spazio dove si può agire per cambiare questa mortificante situazione. Per portare avanti uno sviluppo personale e sociale basato sulle pari opportunità e sul merito.
Ma come arrivare a questo obiettivo se i contenuti, le candidate e i candidati per il Parlamento Europeo sono oscurati nei media, da un lato dai “finti candidati” che non andranno a Bruxelles e dall’altro dalla insopportabile telenovela che purtroppo riguarda la quarta carica dello Stato.
Se a questo si aggiunge il malizioso bizantinismo con cui sono applicate le regole per i passaggi televisivi, non stupisce la perdurante disinformazione dei cittadini sulle elezioni europee.
Non esiste il confronto tra opinioni diverse, non è permesso un incontro aperto: ma, ci domandiamo, l’Europa non è il nostro futuro? E le donne non hanno, come sempre, la responsabilità educativa nei confronti dei cittadini d’Europa?
In una fase critica dell’Italia, che vede le donne reali alle prese con l’impoverimento delle famiglie, con la precarietà o la perdita del lavoro, con la riduzione delle risorse pubbliche nell’istruzione, nella formazione e nel welfare, si parla d’altro, si censurano i loro progetti e le loro aspettative.
Diamo voce alle donne concrete, serie, costruttive, parliamo dei talenti delle donne impegnate in battaglie responsabili per il futuro dell’Europa, che interessa soprattutto i giovani e le famiglie.
Il 2 giugno 1946 le donne italiane hanno esercitato per la prima volta il diritto di voto, contribuendo alla nascita della Repubblica Italiana. Un diritto che oggi sembra scontato eppure è stato una conquista difficile. Oggi, 63 anni dopo, i principi costituzionali di uguaglianza, diritto al lavoro, dignità della persona appaiono ancora ampiamente inattuati e i toni della campagna elettorale in corso ne sono un’ennesima dimostrazione.
Noi donne insignite di onorificenze al merito della Repubblica; noi donne impegnate nelle Istituzioni, nelle professioni e nel sociale; noi donne candidate al Parlamento Europeo;
vogliamo che il 2 Giugno, Festa della Repubblica, sia un’occasione per riaffermare il ruolo che la donna ha avuto nella costruzione della Repubblica Italiana.
Chiediamo agli uomini delle Istituzioni e della politica di condividere le ragioni e il senso profondo di questo Appello e di impegnarsi con noi per non tradire la fiducia e le aspettative delle nuove generazioni.