lunedì 29 giugno 2009

Madri e università

E' un po' di tempo che mi frulla per la testa un'idea. Ormai è diventato un tarlo. Mi perseguita.
Quando un'idea inizia a perseguitarmi così, so che devo soccombere e ascoltarla.
La premessa è questa... Cosa si fa in Italia per le studentesse, le dottorande, le ricercatrici che hanno dei figli?
Ve lo dico io.
Nulla.
Non esiste nulla, non esiste una riduzione delle tasse, non esistono asili all'interno delle università (e nei casi in cui esistono, sono per i dipendenti dell'università e non per le studentesse), non esistono aumenti delle borse di studio delle dottorande (quelle che hanno una borsa) per le mamme. Io, dottoranda senza borsa, non ho diritto a nulla.
Non esistono agevolazioni nelle graduatorie per gli asili nidi. Allora, se non ho la borsa e devo anche pagare un asilo nido, come faccio a dedicarmi ai miei studi?
Qui in Germania è, manco a dirlo, tutto un altro mondo. Ad esempio, e parlo per la mia università, e non per sentito dire, è possibile chiedere una tessera che consente ai bambini fino a 6 anni di mangiare gratis a mensa insieme ai genitori. Non paghi di ciò, questo semestre c'è online un questionario (che io non ho compilato, mea culpa, per motivazioni linguistiche) diretto agli studenti con figli, che servirà all'università per delineare le politiche da attuare nei prossimi anni accademici. Alcuni istituti di ricerca (non il mio dipartimento, purtroppo) hanno l'abitudine di prenotare vari posti negli asili nido per le ricercatrici con figli che man mano arrivano. Così, appena arrivate, le mamme sanno dove lasciare i figli. Inoltre, solitamente ,le borse di studio di chi ha figli a carico sono maggiorate.
Potrei stupirvi, dicendo che conosco personalmente una mamma che è una studentessa e che può permettersi di non lavorare, fino alla conclusione dei suoi studi, grazie al sussidio governativo.
Ma cavolo, solo noi siamo incapaci di pensare a questo? Solo noi mettiamo le studentesse nella condizione di scegliere molto spesso un aborto perché non saprebbero come mantenere il figlio?
Solo da noi la scelta, per chi studia ancora, è tra tenere un figlio e abortire?! Ma perchè?!?!?!
Ultimamente abbiamo avuto una riunione con la board della mia graduate school e ho fatto presente alcune cose che mancano per le madri (prenotazione dell'asilo, in cui infatti non ho ancora un posto, agevolazioni finanziarie ecc ecc.). Sono la prima studentessa con prole che arriva da loro, e si sono trovati un po' impreparati. Ma dovevate vedere come prendevano appunti.
Non so cosa cambierà, ma, cavolo, vedi un interesse.
Chi mi avrebbe chiesto una cosa del genere, dalle mie parti?
Sono stanca, arrabbiata. Sono stufa di dover sempre rinunciare a qualcosa, nel mio paese, perché ho SCELTO di avere un figlio a 26 anni.
Mi si ribatterà che c'è una differenza fondamentale tra la Germania e l'Italia (parlo qui a senso comune, da quello che vedo, perché non ho letto statistiche). Qui le coppie giovani con figli sono tante, tantissimi, mentre da noi sono l'eccezione.
Ma siamo sicuri che siano i giovani a volere così? Siamo sicuri che le studentesse, se avessero la possibilità di poter scegliere, non sceglierebbero di avere dei figli prima?
Non dico che bisogna incoraggiare le teen-ager a riprodursi, ma dico che una donna che sta facendo un dottorato o sta ancora studiando deve avere la libertà di scegliere quando fare un figlio. Che non deve rinunciare ai suoi studi per questo. Che non deve essere sempre lei a sacrificarsi, mentre il marito compagno fidanzato o quello che sia continua la sua carriera.
Dico che dobbiamo unirci per cambiare questa situazione.
Allora lancio un appello alle donne (ma anche agli uomini) che hanno un interesse in questo. Uniamoci, iniziamo a creare un gruppo di pressione. Magari organizziamo una conferenza, partiamo da questo, e poi si vedrà. Ma dobbiamo smettere di subire la situazione, cavolo.
Io conosco altre tre studentesse con figli almeno, sicuramente anche tu che leggi ne conosci altre tre. E allora, fai passare questo messaggio.
Poi, quando saremo un numero decente, penseremo al resto.
Unite, ci e vi voglio.


10 commenti:

  1. @fior: non avevo dubbi. Se sapessi mettere un cuore te lo metterei!!!
    Fior, sei su facebook? ho aperto ora un gruppo. Magari là la voce passa meglio.
    http://www.facebook.com/group.php?gid=110554926312

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  2. No, non mi sono mai iscritta a fb per principio! Ma mi sa che devo rivedere la mia posizione se voglio davvero coinvolgere un buon numero di persone nelle mie battaglie! Affinchè non restino solo cause perse in partenza! ;)

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  3. anche se non vuoi iscriverti, penso che arrivate a un numero decente aprirò un blog e poi magari penserò di acquistare il dominio...vediamo... Facebook è ottimo per la capacità di fare un tam-tam rapido, ma poi bisogna uscire da là

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  4. Beh, sappi che ti seguirò! Tienimi aggiornata!

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  5. Avevo mandato un commento ma sembra sparito :-o

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  6. Ok, adesso pare che funzioni: dicevo: ti ho pedinata dal blog di Elasti Nonsolomamma :-)

    Sono una 34enne cervello "in gabbia" nel senso che sono rimasta in Italia. Se posso, tornero' a trovarti :-)

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  7. E' bello che qualcuno si occupi di questo argomento..io mi ritrovo per il momento a dover scegliere..metto su famiglia e lascio l'università oppure continuo a studiare e rinucio alla famiglia?
    Mi unisco a voi..ti contatto su face e cerco di divulgare il messaggio...

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  8. Brava, questa è una bella iniziativa, io sono studentessa universitaria con tre bimbi piccoli, e devo anche fare tirocinio in contemporanea con le lezioni, praticamente mi sto arrampicando sugli specchi.

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