domenica 21 giugno 2009

Neo-blogger e no-blogger

Il termine neo-blogger si riferisce al creatore e curatore di un blog, che svolge questa azione da un tempo limitato.
Ora, considerando che ho aperto il mio blog il 30 maggio, posso dirmi una neo-blogger.
I neo-blogger sono persone comuni, che tuttavia manifestano schizofrenie e caratteristiche proprie della categoria, o almeno credo (e spero).
Ho il sentore, ma potrei sbagliarmi (o dire di essere stata fraintesa, che è meglio) che tali caratteristiche che riscontro in me potrebbero essere comuni al neo-blogger in quanto tale. Chiedo conferma, dunque, ad altri neo-blogger.
Queste caratteristiche differenziano il neo-blogger in modo netto da un non-neo-blogger (tale termine potrebbe riferirsi tanto a un old-blogger che a un no-blogger). Soffermiamoci su un'analisi comparata tra il neo-blogger e il no-blogger, dal momento che entrambe le specie animali in questione popolano questa unità abitativa. Un raffronto è quindi facile ed immediato.

Il no-blogger si sveglia la mattina generalmente grazie al deciso intervento di una gnoma. Si alza rintontito. Procede verso il bagno. Ci si chiude dentro per un tempo non determinato.

Il neo-blogger si sveglia la mattina generalmente grazie al deciso intervento di una gnoma. Si alza rintontita. Procede verso il pc. Il rintontimento sparisce e subentra una certa euforia. Preme il tasto di accensione. Va in bagno. Ci si chiude dentro il minimo necessario.

Il no-blogger torna dal bagno e fa colazione. Gioca con la gnoma, legge il giornale su internet. Fa altre attività socialmente utili.

Il neo-blogger torna dal bagno e fa colazione in fretta. Apre il suo blog. Controlla quante persone hanno letto il blog durante la notte, magari con la complicità del fuso. Se il numero è inferiore a 3, il neo-blogger mostra disappunto e medita di chiudere il blog, se inferiore a 5 ci resta semplicemente male, se inferiore a 10 se ne fa una ragione, se superiore a 10 capisce che il mondo ha capito l'utilità sociale del suo blog e prova enorme soddisfazione.

Il no-blogger legge, guarda un po' di tv, compie delle incombenze domestiche.

Il neo-blogger pure, ma deve cliccare sul suo blog numerose volte al giorno (tanto il contatore non tiene conto delle sue visite), per vedere se ci sono novità o commenti.
Se non ci sono commenti perché non ci sono state visite, il neo-blogger pensa che il mondo è cattivo e medita di chiudere il blog. Se non ci sono stati commenti ma ci sono state visite, il neo-blogger pensa che solo i suoi lettori siano cattivi. A volte pensa che siano stupidi, ma poi si dice che se leggono il suo blog tanto stupidi non possono essere. Allora li perdona, perché in fondo vuole loro bene. Rimane male, però.
Se ci sono invece commenti di persone a lui note, sente di volere ancora più bene a queste persone. Se ci sono commenti di persone a lui non note, decide che deve saperne di più. Come sono arrivate al suo blog? E perché? Sono blogger anche loro? Se sì, hanno sicuramente un blog intelligente tanto quanto il suo.

Il no-blogger vive i fatti per come avvengono. Non li elabora. O forse sì, ma se lo tiene per sè.

Il neo-blogger vive i fatti in funzione del blog. Tutto è a rischio di trasformazione post. Questo potrebbe spaventare il convivente no-blogger.

Il no-blogger il fine settimana non lavora.

Il neo-blogger scopre che nel fine settimana (il sabato più che la domenica) più gente legge il suo blog. Allora lavora il doppio.

Il no-blogger non sa nulla di statistica e se sa qualcosa, usa l'argomento per fini socialmente utili.

Il neo-blogger non sa nulla di statistica, tranne quello che riguarda il suo blog e che gli dicono i suoi contatori. Ma ha studiato più statistiche da quando ha aperto un blog che da quanto è nato.

Il no-blogger pensa che il neo-blogger scriva un blog per un sano bisogno di esprimersi.

Il neo-blogger pensa di scrivere perché se non dice quello che pensa a qualcuno che capisca la sua lingua potrebbe esplodere. Pensa però anche di offrire un servizio alla società. A chi nello specifico ancora non è noto al neo-blogger. Forse lo sarà quando passerà alla categoria successiva, old-blogger.

Il no-blogger se non lavora si chiama disoccupato.

Il neo-blogger no. Si chiama, comunque, blogger.

Il no-blogger pensa che il neo-blogger stia impazzendo.

Il neo-blogger concorda.

4 commenti:

  1. Tutti gli esseri esseri umani "normali" sono moderatamente nevrotici. I nevrotici sono divisi in due categorie:
    *Gli sterici, che vogliono sempre avere le risposte dagli altri e riempono il mondo con i loro punti interogativi.
    *Gli ossessivi, quelli che "so tutto io", perciò sanno farsi capire. Non tralasciando nulla.
    A me sembra, dal tuo modo di bloggare, che tu sia una neo-blogger di tipo ossessivo. ecco perché mi piace il tuo blog. Sei spiegativamente geniale. e umanissimamente ossessivamente un'otima blogheira.

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  2. @mary valeriano: sono oltremodo lusingata!! :)
    wow.... sento il bisogno di comunicare al no-blogger che vive sotto questo tetto questo commento!!!!

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  3. Sereeeeeee
    sei troppo fuori! :-)

    kisses

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  4. @maya: sei tornataaaaaaaaaa!!!!!! come è andata??? vi siete riposati???
    sì sono fuori.... concordo!! ahahha

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