lunedì 29 giugno 2009

L'oblio

Oggi cercavo di informarmi su quello che stava succedendo in Iran e mi sono imbattuta in un fenomeno imbarazzante... E' imbarazzante come i nostri giornali si siano dimenticati della repressione in Iran per la morte di Michael Jackson. Se il mondo, dico io, si preoccupasse di cose serie (non me ne vogliano i suoi fan) tanto quanto si preoccupa di questo, sono sicura che le cose andrebbero diversamente. E' imbarazzante, non trovo altre parole.
Per carità, cosa c'è di più serio della morte, mi direte voi. Ma vogliate capire qui cosa intendo. D'altronde i miei lettori sono persone intelligenti, si sa, e non avranno problemi a capire dove voglio andare a parare.
Ma quello che mi inquieta, seriamente, è la totale incapacità di riuscire a mantenere un minimo di concentrazione su fatti pure importanti. Non parlo di memoria storica, per carità. Non ho di queste aspirazioni... Che paroloni... D'altronde, se avessimo un minimo di memoria storica, non si starebbe neppure a discutere qui di ronde nere.
Penso a fatti più vicini a noi... Che so, all'Aquila, ad esempio, di cui tutti ci siamo dimenticati. Che palle, questa, con questa storia dell'Aquila... Ci sono le ferie, bisogna preparare le valigie, prenotare i bed and breakfast, che vuoi pensare ai terremotati.. D'altronde, loro in ferie ci sono già. E non pagano manco la piazzola per il campeggio, sti raccomandati.
Lo stesso per il golpe in Honduras... E' inquietante davvero. Tutti i giornali, i telegiornali, la gente si mobilita per la morte di un grande artista, per carità, il re del pop e tutto quello che vogliamo noi, e poi si resta impassibili davanti a ben altre questioni.
Per tornare all'Iran, credo avesse proprio ragione la blogger iraniana "ospitata" da Repubblica che diceva:
Sono quasi le due e mezza o forse tre è in chat si scatenano è morto Michael Jackson il re del pop, mi dispiace è stato un idolo ed è molto amato dagli iraniani come tanti altri cantanti occidentali.
Poi mi sorge il dubbio non sarà che la morte di un grandissimo della storia della musica oscurerà la nostra battaglia?
Ancora una volta, tutti si ricordano dei diritti umani per tre giorni all'anno. Poi cala il silenzio.

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