martedì 2 giugno 2009

la doccia...

Compito di tedesco... A che ora fai la doccia?
La domanda sembrerebbe di una banalità mostrusa.
Errore.
Non lo è affatto. 
Ci sono due scuole di pensiero universali sulla questione della doccia.
Scuola 1: la doccia può essere banalmente un modo di lavarsi come un altro. Puristi della pulizia. E ci mancherebbe. 
Scuola 2: la doccia serve a scaricare le tensioni, a rilassarsi, ecc ecc ecc ecc... 
Esiste poi la scuola di pensiero delle mamme. Sì, perché per le mamme la doccia è sicuramente tutto ciò...Ma è qualcosa in più.
La doccia è la salvezza. Senza doccia una madre fuggirebbe a gambe levate appioppando la gentil creatura urlante al padre al secondo mese (al primo no, perché ancora sono vivi i dolori del parto).
E invece arriva la doccia.
La doccia è magica. E' una via di fuga. Momentanea. Ma rigenerante.
Tu entri. Chiudi la porta. Apri l'acqua.
E scopri che la doccia non è più 5 minuti e via.
La doccia diventa un mondo. Scopri di essere immensamente interessata al sottile gioco di mosaici e intarsi della tua cabina doccia.
Una piastrella, due piastrelle...Saranno di numero pari o dispari?
Scopri la necessità di pettinare i tuoi capelli. UNO A UNO!
Scopri che se apri l'acqua al massimo non senti la creatura urlare.
Non senti il consorte che ti chiede: amooooreeeeee....dove sono i pantaloni della gnometta? 
Amooooreeeeeeee...dov'è la farina di riso?
Amoooooreeeeeee...faccio le zucchine o le carote?
Amooooooreeeeee...quale pastina faccio?
Amoooooreeeeeee...cambi tu il pannolino o lo cambio io (Perché il bagno lo occupi tu!)
Neanche l'uomodelsettantacinquepercento può entrare nella doccia (oddio... non nella mia almeno)!
Niente di tutto ciò. E se anche senti, puoi far finta di non sentire. E aprire di più l'acqua. E tornare a contare le piastrelle. Oh, ce n'è una più di ieri? Ma no. Ma sì. Dai, ricominciamo a contare. Una, due, eins, zwai, wahid, itnein, one, two.. Puoi anche fare esercizi di lingua!
Immensa goduria. E il tempo passa. Almeno mezz'ora.
Chi non ha un meraviglioso gnometto per casa può tacciarmi di cinismo.
Chi ce l'ha, non lo farà. A meno di ipocrisie.

Tornando al mio compito... Quando fai la doccia? 
Non c'è un orario. Basta che la gnometta sia sveglia. Altrimenti che gusto c'è?!
Detto ciò, mi sono giocata per sempre il momento magico... Qualcuno butterà giù la porta per sapere dove sono le zucchine... Che fine ingloriosa... 

4 commenti:

  1. mi fa piacere che qualcuno la pensa come me...
    io sono più una tipa da vasca da bagno, però le sensazioni sono le stesse:
    assoluta e pura goduria mista a consapevolezza del cazzeggio.

    eddaje!

    RispondiElimina
  2. A meno di ipocrisia non si può tacciarti di cinismo. Hai descritto con precisione la magnifica sensazione che accompagnia la momentanea rigenerante via di fuga che tutte ci siamo prese... prima di rientrare nella meravigliosa ma impegnativa vita che abbiamo scelto!
    Grazie Sere

    RispondiElimina
  3. @eppifemili: non conoscevo il tuo blog! Bellissimo :)
    La vasca da bagno è ovviamente il massimo, ma in quel caso troverei padre e figlia che si tirano coltelli cinesi alla fine della pappa...
    @Bartini: e se lo dice una supermamma come te, ci sta tutta!

    RispondiElimina
  4. grazie!
    e comunque io sono sicura che per un quarto d'ora padre e figlia sopravviverebbero...soprattutto se non hanno una buona mira...
    :)

    RispondiElimina